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Alluminio anodizzato: come usarlo per dare vita a progetti unici

Alluminio anodizzato: come usarlo per dare vita a progetti unici

Utilizzato a partire da fine 800 senza alcun trattamento superficiale, l’alluminio è diventato un materiale chiave nell’architettura dopo gli anni ’20, con lo sviluppo del processo di anodizzazione. Lo sviluppo di questo processo ha contribuito a diffondere l’uso dell’alluminio in nuovi campi applicativi: con l’ossidazione anodica dell’alluminio è infatti possibile ottenere un materiale altamente resistente alla corrosione, che si presta per interessanti applicazioni nel design.  

 

Che cos’è l’alluminio anodizzato 

L’alluminio anodizzato rappresenta una soluzione innovativa e versatile nel mondo dei materiali da costruzione e della manifattura, grazie alle sue eccezionali proprietà. Prima di approfondire la tecnica dell’anodizzazione, è fondamentale comprendere che l’alluminio, per le sue caratteristiche intrinseche di leggerezza, conducibilità e resistenza alla corrosione, ha già trovato largo impiego in svariati settori, dall’aerospaziale all’architettura, dall’automobilistico all’elettronica.  

Tuttavia, per amplificarne ulteriormente le prestazioni e la durabilità, è stato sviluppato un processo specifico: l’anodizzazione. Questo trattamento non solo accresce la resistenza del materiale agli agenti atmosferici e all’usura, ma ne esalta anche l’aspetto estetico, permettendo una vasta gamma di finiture colorate.  

La peculiarità dell’alluminio anodizzato sta nella sua capacità di combinare bellezza e funzionalità, offrendo soluzioni innovative che rispondono alle esigenze contemporanee di sostenibilità e design. Il processo di anodizzazione, quindi, non solo migliora le caratteristiche delle superfici in termini di resistenza meccanica e resa estetica, ma apre anche nuove prospettive nell’utilizzo dell’alluminio, rendendolo un materiale ancora più prezioso e adattabile a diversi contesti applicativi.

 

Ossidazione anodica dell’alluminio, una panoramica sull’alluminio anodizzato

Il processo di anodizzazione è un trattamento elettrochimico durante il quale si forma sulla superficie del metallo uno strato protettivo di ossido anodico (l’ossido di alluminio). Il trattamento di anodizzazione applicabile alla maggior parte delle leghe di alluminio – migliora le caratteristiche delle superfici, sia in termini di resistenza meccanica che di resa estetica.

Il processo di anodizzazione è stato sviluppato nel 1923, la sua applicazione industriale risale invece al 1927 e prevede l’uso di acido solforico. Lo spessore dello strato di ossido anodico può essere regolato variando la durata del processo e l’intensità della corrente. Gli spessori più sottili sono generalmente impiegati per applicazioni decorative in interno, mentre quelli più spessi sono la scelta più adatta per applicazioni in esterno. Per entrambe le applicazioni è possibile realizzare delle superfici colorate, rendendo l’alluminio maggiormente attrattivo dal punto di vista estetico e adatto per progetti a carattere decorativo.

 

Le caratteristiche dell’alluminio anodizzato 

L’alluminio anodizzato si distingue per una serie di caratteristiche che ne fanno un materiale estremamente apprezzato in molti settori. Al cuore delle sue proprietà vi è l’eccezionale resistenza alla corrosione, che lo rende ideale per applicazioni esterne e in ambienti aggressivi.  

Questo materiale vanta anche una notevole durezza superficiale, superiore a quella dell’alluminio non trattato, conferendogli una maggiore resistenza all’usura e ai graffi. Un altro aspetto fondamentale è la sua capacità di offrire una vasta gamma di finiture estetiche attraverso la colorazione durante il processo di anodizzazione, permettendo una personalizzazione quasi illimitata. 

Infine, la sua facilità di manutenzione, unita a tutte queste caratteristiche, lo rende una scelta ottimale per progetti che richiedono sia bellezza che funzionalità a lungo termine.


I colori dell’alluminio anodizzato
 

Una delle qualità più affascinanti dell’alluminio anodizzato è la sua capacità di adottare un’ampia varietà di colori attraverso processi di colorazione controllati. Questa versatilità cromatica apre spazi infiniti per la creatività nel design e nell’architettura.  

I colori possono variare da tonalità sature e vivaci a sfumature delicate e traslucide, passando per l’eleganza dei metallizzati. Questa gamma cromatica si ottiene immergendo l’alluminio anodizzato in bagni contenenti sali metallici prima, durante o dopo il processo di anodizzazione, oppure mediante l’impiego di colorazione organica.   

La stabilità dei colori nel tempo è eccezionale, grazie alla protezione offerta dallo strato di ossido di alluminio che incapsula i pigmenti. Questo rende l’alluminio anodizzato una scelta ideale per applicazioni sia interne che esterne, dove la durata del colore è fondamentale.   

La possibilità di personalizzare l’aspetto dei prodotti con una così vasta palette di colori rende l’alluminio anodizzato una soluzione preferita per designer e architetti alla ricerca di materiali che combinino funzionalità e appeal estetico. 

 

Alluminio anodizzato: i vantaggi per l’architettura e il design

1. Resistenza all’usura e durata del colore

L’anodizzazione rende l’alluminio molto resistente alla corrosione e contrariamente ai rivestimenti come le vernici non può delaminare. La superficie è perfettamente uniforme e il colore risulta, quindi, più brillante e “metallico”, sia su superfici lisce che testurizzate. A seconda del pigmento utilizzato è possibile ottenere una grande varietà di colori e replicare l’effetto estetico di metalli diversi dall’alluminio – dall’oro al rame, dal titanio al ferro, dall’ottone al bronzo. Nel processo di ossidazione anodica dell’alluminio, il colore si ottiene per immersione, la porosità dell’ossido anodico permette l’assorbimento dei pigmenti colorati che essendo “intrisi” in un supporto ceramico (l’ossido di alluminio) molto duro e resistente permette il mantenimento delle caratteristiche estetiche nel tempo rendendole resistenti a corrosione e usura.

Queste caratteristiche rendono il materiale particolarmente adatto a un uso sia in ambienti interni che all’esterno. Resistenza, versatilità e l’ampia gamma di colori disponibili permettono, inoltre, di utilizzare l’alluminio in un numero infinito di progetti, senza porre limiti alla creatività di architetti e designer.

 

2. Un materiale leggero, perfetto per l’edilizia e l’interior

L’alluminio è estremamente leggero: basti pensare che pesa circa un terzo dell’acciaio e del rame. La possibilità di ottenere diversi spessori di anodizzazione, il mantenimento nel tempo del colore e dell’aspetto, la resistenza alla corrosione, al graffio e la sua leggerezza lo rendono un materiale perfetto per l’architettura, il design industriale e l’interior design.

Nell’arredamento, il suo utilizzo non è ancora così diffuso. Spesso, il potenziale di questo materiale viene sottovalutato: attraverso l’ossidazione anodica dell’alluminio, questo materiale riesce invece ad apportare un valore aggiunto alla produzione di strutture per mobili da cucina, arredamenti, porte e rivestimenti. L’ampia scelta di texture e finiture permette all’alluminio anodizzato di essere impiegato in abbinamento ad altri materiali nella realizzazione di prodotti di alta gamma.

Anche se non è stato considerato un materiale d’uso comune fino al XX secolo, l’alluminio è stato impiegato in architettura già a partire dalla fine del XIX secolo. Uno degli esempi più rappresentativi di come l’alluminio anodizzato possa resistere alla corrosione e all’usura è l’Empire State Building, un’icona dell’architettura Art Deco. I telai in alluminio anodizzato delle facciate del grattacielo di New York sono stati sostituiti –solo nel 1994, dopo 60 anni dalla loro prima installazione; l’edificio risale, infatti, al 1931.

 

3. L’alluminio anodizzato nell’architettura contemporanea

In tempi più recenti, l’alluminio anodizzato è stato largamente impiegato nella costruzione di un edificio contemporaneo, destinato a diventare un’icona: il Burj Khalifa di Dubai. L’alluminio è stato utilizzato per la realizzazione delle vetrate riflettenti della facciata del grattacielo degli Emirati, insieme a pannelli di vetro, pannelli in acciaio inossidabile texturizzato e alette tubolari verticali in acciaio inossidabile. La quantità di alluminio utilizzato nella facciata del Burj Khalifa equivale al peso di cinque aerei Boeing A380.

Un altro esempio importante dell’utilizzo dell’ossidazione anodica dell’alluminio in ambito decorativo, usato con maestria, è l’edificio dei grandi magazzini Selfridges a Birmingham, un progetto dello Studio Future Systems. Qui, 15.000 dischi di alluminio anodizzato sono disposti su sfondo blu, ispirati alle forme organiche di un guscio avvolgente. L’alluminio diventa, in questo modo, un materiale dal potere evocativo, il complemento ideale per creare un’icona con una forte identità visiva.

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