Utilizzato a partire da fine 800 senza alcun trattamento superficiale, l’alluminio è diventato un materiale chiave nell’architettura dopo gli anni ’20, con lo sviluppo del processo di anodizzazione. Lo sviluppo di questo processo ha contribuito a diffondere l’uso dell’alluminio in nuovi campi applicativi: con l’ossidazione anodica dell’alluminio è infatti possibile ottenere un materiale altamente resistente alla corrosione, che si presta per interessanti applicazioni nel design.
Ossidazione anodica dell’alluminio, una panoramica sull’alluminio anodizzato
Il processo di anodizzazione è un trattamento elettrochimico durante il quale si forma sulla superficie del metallo uno strato protettivo di ossido anodico (l’ossido di alluminio). Il trattamento di anodizzazione applicabile alla maggior parte delle leghe di alluminio – migliora le caratteristiche delle superfici, sia in termini di resistenza meccanica che di resa estetica.
Il processo di anodizzazione è stato sviluppato nel 1923, la sua applicazione industriale risale invece al 1927 e prevede l’uso di acido solforico. Lo spessore dello strato di ossido anodico può essere regolato variando la durata del processo e l’intensità della corrente. Gli spessori più sottili sono generalmente impiegati per applicazioni decorative in interno, mentre quelli più spessi sono la scelta più adatta per applicazioni in esterno. Per entrambe le applicazioni è possibile realizzare delle superfici colorate, rendendo l’alluminio maggiormente attrattivo dal punto di vista estetico e adatto per progetti a carattere decorativo.
Alluminio anodizzato: i vantaggi per l’architettura e il design
1. Resistenza all’usura e durata del colore
L’anodizzazione rende l’alluminio molto resistente alla corrosione e contrariamente ai rivestimenti come le vernici non può delaminare. La superficie è perfettamente uniforme e il colore risulta, quindi, più brillante e “metallico”, sia su superfici lisce che testurizzate. A seconda del pigmento utilizzato è possibile ottenere una grande varietà di colori e replicare l’effetto estetico di metalli diversi dall’alluminio – dall’oro al rame, dal titanio al ferro, dall’ottone al bronzo. Nel processo di ossidazione anodica dell’alluminio, il colore si ottiene per immersione, la porosità dell’ossido anodico permette l’assorbimento dei pigmenti colorati che essendo “intrisi” in un supporto ceramico (l’ossido di alluminio) molto duro e resistente permette il mantenimento delle caratteristiche estetiche nel tempo rendendole resistenti a corrosione e usura.
Queste caratteristiche rendono il materiale particolarmente adatto a un uso sia in ambienti interni che all’esterno. Resistenza, versatilità e l’ampia gamma di colori disponibili permettono, inoltre, di utilizzare l’alluminio in un numero infinito di progetti, senza porre limiti alla creatività di architetti e designer.
2. Un materiale leggero, perfetto per l’edilizia e l’interior
L’alluminio è estremamente leggero: basti pensare che pesa circa un terzo dell’acciaio e del rame. La possibilità di ottenere diversi spessori di anodizzazione, il mantenimento nel tempo del colore e dell’aspetto, la resistenza alla corrosione, al graffio e la sua leggerezza lo rendono un materiale perfetto per l’architettura, il design industriale e l’interior design.
Nell’arredamento, il suo utilizzo non è ancora così diffuso. Spesso, il potenziale di questo materiale viene sottovalutato: attraverso l’ossidazione anodica dell’alluminio, questo materiale riesce invece ad apportare un valore aggiunto alla produzione di strutture per mobili da cucina, arredamenti, porte e rivestimenti. L’ampia scelta di texture e finiture permette all’alluminio anodizzato di essere impiegato in abbinamento ad altri materiali nella realizzazione di prodotti di alta gamma.
Anche se non è stato considerato un materiale d’uso comune fino al XX secolo, l’alluminio è stato impiegato in architettura già a partire dalla fine del XIX secolo. Uno degli esempi più rappresentativi di come l’alluminio anodizzato possa resistere alla corrosione e all’usura è l’Empire State Building, un’icona dell’architettura Art Deco. I telai in alluminio anodizzato delle facciate del grattacielo di New York sono stati sostituiti –solo nel 1994, dopo 60 anni dalla loro prima installazione; l’edificio risale, infatti, al 1931.
3. L’alluminio anodizzato nell’architettura contemporanea
In tempi più recenti, l’alluminio anodizzato è stato largamente impiegato nella costruzione di un edificio contemporaneo, destinato a diventare un’icona: il Burj Khalifa di Dubai. L’alluminio è stato utilizzato per la realizzazione delle vetrate riflettenti della facciata del grattacielo degli Emirati, insieme a pannelli di vetro, pannelli in acciaio inossidabile texturizzato e alette tubolari verticali in acciaio inossidabile. La quantità di alluminio utilizzato nella facciata del Burj Khalifa equivale al peso di cinque aerei Boeing A380.
Un altro esempio importante dell’utilizzo dell’ossidazione anodica dell’alluminio in ambito decorativo, usato con maestria, è l’edificio dei grandi magazzini Selfridges a Birmingham, un progetto dello Studio Future Systems. Qui, 15.000 dischi di alluminio anodizzato sono disposti su sfondo blu, ispirati alle forme organiche di un guscio avvolgente. L’alluminio diventa, in questo modo, un materiale dal potere evocativo, il complemento ideale per creare un’icona con una forte identità visiva.