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Ossidazione anodica alluminio e trattamenti PVD: i campi di applicazione

Ossidazione anodica alluminio e trattamenti PVD: i campi di applicazione

Leggero, resistente, duttile e completamente riciclabile: per le sue caratteristiche, l’alluminio si presta a interessanti applicazioni in diverse industrie. Dall’ambito industriale ad applicazioni creative nell’Interior Design e nel Luxury, grazie a diverse tecniche di lavorazione è possibile potenziare le qualità di questo metallo, esaltando le proprietà più rilevanti per il contesto applicativo da prendere in considerazione.

Grazie ai processi di ossidazione anodica e PVD in continuo è infatti possibile aumentare la resistenza agli agenti atmosferici, potenziare la riflessione delle superfici e migliorarne l’aspetto estetico. Attraverso diverse tecniche di finitura, inoltre, si può adattare ulteriormente la superficie all’applicazione desiderata con diversi effetti (opaco o lucido) e differenti colorazioni.

La transizione ecologica guida la domanda di alluminio

Le numerose possibilità di finitura, unite alle qualità intrinseche dell’alluminio, rendono questo metallo il materiale sostenibile per eccellenza. L’alluminio è infatti infinitamente riciclabile: secondo The Aluminium Association (che rappresenta le aziende e i lavoratori del settore negli Stati Uniti) quasi il 75% dell’alluminio prodotto è ancora in uso oggi.

Negli anni, inoltre, i miglioramenti che hanno interessato i processi e le tecniche di lavorazione hanno aiutato a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale della produzione. In aggiunta, l’ossidazione anodica e il trattamento PVD in continuo contribuiscono ad aumentare la resistenza del materiale contro gli agenti atmosferici e ne migliorano le prestazioni termiche.

Fattori che, alla luce della transizione verso economie e società sostenibili, trainano la domanda di alluminio in un numero crescente di applicazioni, in sostituzione di metalli più pesanti e meno performanti.

Ossidazione anodica alluminio e trattamento PVD: le applicazioni in architettura

La resistenza dell’alluminio anodizzato e la possibilità di scegliere tra diverse finiture superficiali e colorazioni rendono questo metallo particolarmente adatto per applicazioni architetturali.

In questo ambito, questo materiale è in grado di combinare un design elegante e creativo con efficienza, leggerezza e sostenibilità: caratteristiche che fanno dell’alluminio la scelta giusta per applicazioni sia indoor che outdoor, come nel rivestimento di facciate, panelli compositi e coperture.

Affidandosi al giusto partner è inoltre possibile scegliere tra un’ampia gamma di superfici anodizzate in base all’applicazione, sia in termini di finiture – opaco, satinato, spazzolato e lucido – che di spessore – alcune applicazioni per esterni richiedono uno strato di anodizzazione altamente resistente. L’elettrocolorazione, poi, rende possibile scegliere tra diverse nuance.

Queste possibilità lasciano ampio spazio all’immaginazione e permettono di sviluppare progetti unici. Inoltre, essendo un metallo con elevata resistenza al calore e non infiammabile, l’alluminio trova applicazione in edifici pubblici (come aeroporti, ristoranti, hotel), dove l’esigenza di un design accattivante deve sposarsi con importanti requisiti di sicurezza.

Applicazioni nel solare per un’energia sempre più pulita

I vantaggi tipici dell’alluminio trattato con tecnologia PVD in continuo stanno contribuendo a trainare la domanda di questo materiale anche nel settore delle energie rinnovabili, dove viene impiegato per la realizzazione di concentratori solari, collettori solari termici, eliostati, teleriscaldamento e fotovoltaico a concentrazione: applicazioni in cui è possibile raggiungere un’efficienza mai vista.

All’altissima efficienza, un pannello in alluminio PVD unisce anche una maggiore praticità. Il rivestimento altamente riflettente che è possibile ottenere a seguito del trattamento PVD permette di realizzare gli specchi utilizzati nei concentratori solari in alluminio anziché in vetro, cui tradizionalmente sono prodotti (aumentando la resistenza contro gli agenti atmosferici e riducendo il rischio di rottura). Questo consente, inoltre, di diminuire il peso del pannello solare e permette di pensare ad applicazioni anche in contesti in cui l’utilizzo non è ancora diffuso.Assorbire la massima radiazione solare è invece lo scopo del rivestimento captante PVD.

Utilizzato per gli impianti solari termici, costituisce una valida soluzione per ottimizzare le risorse energetiche delle abitazioni. Un sistema che, sfruttando l’irraggiamento solare, trasforma l’energia solare in energia termica per produrre acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti riducendo notevolmente le emissioni di anidride carbonica, di ossidi di zolfo e di altre sostanze inquinanti.

Le applicazioni nel Lighting

Gli alti valori di riflessione di queste superfici – che arrivano fino al 98%, il 15% in più di una superficie anodizzata – e la varietà di finiture rendono l’alluminio trattato con il processo PVD particolarmente adatto al mondo del Lighting. Parliamo di applicazioni rivolte sia ad ambienti indoor, consumer o Retail ad esempio, sia ad ambienti outdoor come nel caso dell’illuminazione stradale. In tutti questi casi, l’utilizzo dell’alluminio trattato con processo PVD in continuo permette un notevole risparmio energetico, oltre a poter incrementare fino al 20% il rendimento degli apparecchi di illuminazione.

Nell’orticoltura e nell’agricoltura

Oltre a ridurre l’impatto ambientale dei processi di produzione, un’altra importante sfida che i Paesi si troveranno ad affrontare nei prossimi anni riguarda la sicurezza alimentare. L’incremento della popolazione mondiale – in particolare di quella residente nelle città – costringe i policy maker a pensare a nuove tecniche di orticoltura e agricoltura, per far fronte al crescere della domanda e al ridursi del suolo coltivabile.

Anche in questo ambito, le aziende innovative stanno spostando la loro attenzione sull’utilizzo di superfici riflettenti in alluminio trattato con la tecnica PVD. Lo shift è dettato dal fatto che queste superfici possono essere ottimizzate sia per aumentare le prestazioni delle lampade LED o HPS (sodio ad alta pressione), dando la possibilità di controllare la distribuzione della luce aumentandone l’uniformità sia per applicazioni con sorgenti UV in sostituzione dei più comuni pesticidi.

Packaging personalizzato e sostenibile grazie all’ossidazione anodica dell’alluminio

Anche il settore del packaging deve affrontare la sfida della sostenibilità, che risulta particolarmente difficile per un settore in cui, per anni, ha dominato la plastica e l’imballaggio è diventato, nel tempo, un elemento sempre più identitario.

Coniugare questa esigenza di sostenibilità a quella di personalizzazione del prodotto è un’impresa tutt’altro che semplice. Tuttavia, proprio per le numerose possibilità di finiture e colorazioni, l’ossidazione anodica dell’alluminio può aprire nuove opportunità anche in questo settore. La sua duttilità permette, infatti, di creare design innovativi che contribuiscono a trasmettere al consumatore l’identità e i valori del brand.

Al tempo stesso, l’elevata resistenza del metallo fornisce un’ulteriore protezione al bene confezionato rispetto sbalzi termici o possibili danneggiamenti lungo la Supply Chain.

Resistenza, riciclabilità e innovazione: altre applicazioni

La combinazione tra efficienza, sostenibilità e creatività rende l’allumino il materiale adatto a diverse applicazioni di design: dall’eyewear al vasellame, dall’illuminotecnica ai dispositivi elettronici, dalle borse all’orologeria, agli oggetti di cartoleria.

Negli ultimi anni si è iniziato a guardare all’alluminio anche per applicazioni in campo medicale e diagnostico. Nella medicina di precisione, per esempio, è in fase di sviluppo un sistema di diagnosi basato su film sottili di alluminio anodizzato che sfrutta l’alta riflessione dell’alluminio anodizzato per rilevare la presenza di determinate proteine nel sangue del paziente.

Se le applicazioni rivolte alla diagnostica e alla cura personalizzata del paziente sono ancora agli albori, l’alluminio è invece già utilizzato in altri contesti medicali. Per esempio, è possibile utilizzare superfici altamente riflettenti per accelerare la sterilizzazione di apparecchiature, ambienti e dispositivi medicali.

Ricorrendo alla tecnologia PVD è infatti possibile ottimizzare la composizione degli strati per le radiazioni di tipo UV-C e incrementare l’efficacia dei sistemi UV attraverso la riflessione. Questo consente di raggiungere il 91% dei raggi UV aumentandone il potere sanificante.

Con le sfide inerenti alla transizione sostenibile e alla necessità di contenere i costi produttivi, l’interesse verso l’alluminio anodizzato è destinato ad aumentare. Una crescita dovuta anche alla presenza di aziende innovative che combinano un approccio basato su investimenti tecnologici e personalizzazione, al fine di esplorare nuovi ambiti in cui l’alluminio può generare valore aggiunto.

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